La Repubblica di ieri ha avuto il coraggio di dedicare sei righe (meglio di niente) per spiegare che – a fronte dei dati ISTAT interpretati secondo le distorte e scaltre logiche filo governative, come ormai accade da tempo – esiste e si fa sempre più largo uno scenario che investe lavoratori di età compresa tra i 35-49 anni (aggiungerei sino ai 50 e oltre) cacciati e lasciati senza impiego ( – 166 mila in un anno) a causa di processi di ristrutturazione o di licenziamenti selvaggi tout court in settori e aziende che in crisi non sono ma che al contrario producono utili (nient’altro che sostituzione di forza lavoro a costo pieno con forza lavoro acquistata ai saldi e senza tutele). Tranquillizzante la reazione di alcuni esponenti sindacali: “non ci resta che chiedere modifiche legislative”.
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Info Autore
Gianni Benevole
Gianni Benevole, abilitato al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione. Ho iniziato la mia formazione come avvocato civilista, da oltre quindici anni opero prevalentemente anche nel settore del diritto del lavoro.